Events - mostra Giapponizzati al castello di Santa Severa

#Giapponizzati una bellissima mostra al castello di Santa Severa, location magica ed abiti meravigliosi provenienti dall'archivio di grandi stilisti.


Il Castello di Santa Severa, è uno dei luoghi più suggestivi del territorio laziale, situato lungo la costa Tirrenica a Nord di Roma, è un patrimonio di inestimabile valore sia storico che culturale.
E' stato completamente ristrutturato e dal 25 Aprile 2017 giorno della sua riapertura offrirà ai suoi visitatori la possibilità di visitare gli ambienti interni alle mura con cinque musei, cinque sale convegni di varie dimensioni, un cocktail bar, una libreria e un book shop oltre a sette diverse tipologie di spazi esterni per eventi.  
A completare la struttura, anche opere dall'alto valore storico: la chiesa consacrata, il battistero consacrato, la torre del XII secolo, la rocca medievale. 



Qualche giorno fa sono stata con alcuni giornalisti e blogger al castello di Santa Severa per una bellissima mostra. Da sempre sono affascinata dall'oriente e dalla loro cultura oltre che dal cibo ovviamente e quando mi è stato proposto di partecipare all'anteprima stampa della mostra non ho  esitato neanche un secondo, location pazzesca ed abiti meravigliosi in una bellissima giornata di sole.

“Giapponizzati. Racconti di un viaggio di moda” per la prima volta un’importante mostra
ripercorre l’influenza che la cultura giapponese ha avuto sulla moda italiana e non solo.
L’esposizione, sotto il patrocinio della Regione Lazio e del Presidente Nicola Zingaretti, sarà ospitata da giovedì 26 ottobre 2017 a lunedì 15 gennaio 2018 presso le prestigiose sale, appena restaurate, del Castello di Santa Severa a pochi passi da Roma.
Il connubio tra il tema della mostra e il Castello, oggi Museo, si palesa con la forza dell’evidenza,
creando la scenografia ideale. La mostra, a cura di Stefano Dominella, narra non solo il complesso
fenomeno che è stato il giapponismo, ma anche l’intreccio di diverse culture che hanno dato luogo
a fenomeni socio-economici, politici e di costume.
Giapponizzati. Racconti di un viaggio di moda” ha come punto di partenza il viaggio di
Hasekura Tsunenaga, primo samurai-ambasciatore giapponese, figura emblematica e vassallo
convertito al cristianesimo che, nel 1615, arrivò in Italia indossando sontuosi drappi indiani e
cappelli alla romana, a simboleggiare di come la moda riesce a varcare qualunque confine.
L’ambasciatore, fu ospitato proprio nel castello di Santa Severa, a poca distanza dal porto romano
di Civitavecchia, importante teatro di scambi culturali. Hasekura Tsunenaga, partito nel 1613 da
Ishinomaki in Giappone, fu mandato in spedizione alla volta di Roma per incontrare Papa Paolo
V. Questo viaggio rappresenta l'unica risposta diplomatica e politica, durante gli anni delle grandi
navigazioni, dell'Asia Orientale all'Occidente. I rapporti diplomatici tra Italia e Giappone, sorti
per necessità di carattere commerciale, continuarono poi positivamente nei decenni successivi ed
ebbero delle invidiabili conseguenze di carattere culturale. La moda racconta storia,
contaminazione, cultura. Sul corpo vestito si legge la storia. L’esotismo giapponese è stato tema
di grande ispirazione nella letteratura, nella musica, nel teatro, nell’arte e nella moda. Nei primi
del ‘900 scoppia in Europa e in Italia una diffusa passione per il Giappone e per la sua cultura,
nasce il giapponismo. La moda femminile cambiò drasticamente preferendo capi più ampi e
disegnati con una forte impronta orientale, volumi, tessuti rigidi, sovrapposizioni, realizzati in
tessuti e colori diversi, ma armoniosi, che rispecchiano le stagioni e gli stati d'animo: creazioni
ispirate ai kimono. Contemporaneamente, dopo un periodo di grande chiusura, il Giappone si
ispira all’occidente, a tal punto che anche le donne cominciarono ad indossare, in alternativa al
kimono, abiti europei ed essere chiamate moga, modern girl. Una contaminazione bilaterale dove
la tradizione d’una cultura diventa la trasgressione dell’altra senza comprometterne l’eleganza.
Seguendo il ritmo del racconto, “Giapponizzati. Racconti di un viaggio di moda” ripercorre l’iter
cadenzato da stili e periodi diversi, tra revival e contemporaneo. Sono in mostra capi creati da
stilisti di chiara fama, da designer emergenti, da sarti e da ospiti internazionali che hanno
interpretato nelle varie significazioni il tema del giapponismo. Ecco in esposizione, allestiti come
opere d’arte, antichi Kimono giapponesi, obi, hakama, provenienti da importanti collezioni
private.
Tra le 49 creazioni presenti citiamo: Antonio Marras (Modateca Deanna), Gattinoni, Comme des
Garçons (Modateca Deanna), Maurizio Galante, Issey Miyake (Modateca Deanna), Yohji
Yamamoto (Modateca Deanna), Alessandra Giannetti, Giovanni Cavagna. Tra i giovani designer
ecco l’eco designer Tiziano Guardini (fresco vincitore del premio "Franca Sozzani" GCF Award
Italia), Italo Marseglia, Ivan Donev, Santo Costanzo, Silvia Giovanardi, Tommaso Fux. Inoltre,
anche brand tra arte e moda come NOH (la designer Anna Rotella in collaborazione con gli artisti
Marco Carac e Fabio Truffa) e Dedalus Art (l’artista Marco Carac in collaborazione con Anna
Rotella). Un omaggio al grande Teatro con strabilianti costumi provenienti dagli archivi storici
del Teatro dell’Opera di Roma e di Annamode Costumes. La scenografia della mostra, oltre ad
autentici geta e tessuti del Sol Levante, sarà arricchita dalle Geisha-wig e dalle sculture ispirate ai
Manga realizzate dall’artista Federico Paris.











Fede

Shopaholic, bijoux, shoes, and bags lover with a great passion for travels.

2 commenti:

  1. thank you for giving me the information I need. I am glad to be able to read it.

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  2. Adorei quer o top quer a mala!
    Já sigo o blog, beijinho :)

    RispondiElimina

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